A Vermogno con l’Agenzia della Serra per la Gestione e il Riutilizzo delle Terre Incolte

di Redazione,

Domenica 6 ottobre 2013 ORE 10.30, nella��ambito della 21A� EDIZIONE VERMOGNO E LA BESSA abbiamo partecipato al convegno dal tema Una politica locale per la gestione e il riutilizzo delle terre incolte che prosegue l’iniziativa delle Giornate della Serra.

E’ stata una nuova occasione per raccontare cosa vogliamo fare con le terre incolte e le mense scolastiche nel territorio di Roppolo attraverso il progetto Semensa, oltre che un incontro con i promotori di “Let eat BI” con cui abbiamo giA� avuto modo di dialogare.
L’aspetto piA? interessante della giornata, e per noi nuovo, A? stato quello relativo al racconto di Francesco Pastorelli, Direttore di C.I.P.R.A. Italia (Commissione internazionale per la Protezione delle Alpi), sull’ASSOCIAZIONE FONDIARIA DI CARNINO, fraz. di BRIGA ALTA (CN). Questa associazione fondiaria, che A? la prima esperienza italiana di questa tipo ed A? molto interessante perchA� giA� operativa e funzionante, ci ha permesso di capire come A? possibile procedere nella ricerca e nell’accorpamento delle terre, e soprattutto ci ha mostrato quali insidie si nascondo nella sua definizione.

Abbiamo chiesto ad Andrea Polidori, organizzatore del convegno, alcune considerazioni in merito al convegno e alla progettualitA� sulla Serra per ciA? che riguarda il recupero delle terre incolte e il paesaggio, e raccogliamo qui di seguito le sue considerazioni, mentre il nostro cammino continua Sabato 2 Novembre al comune di Roppolo per parlare di azioni concrete.

di Andrea Polidori

La situazione socio-economica della Serra riflette una crisi che sta assumendo forme e dimensioni sconosciute nel distretto industriale del Biellese e della��Eporediese e che nelle zone marginali di collina e montagna, giA� di per se svantaggiate, si manifesta con drammatica intensitA�. Al tempo stesso il territorio della Serra puA? vantare un patrimonio di qualitA� ambientale e, soprattutto, paesaggistica, che puA? rappresentare la vera leva sulla base della quale avviare un virtuoso processo di crescita economica fondato su attivitA� sostenibili e compatibili con tale qualitA�. Nella��ambito di questo progetto di crescita, Il paesaggio della Serra dovrebbe essere considerato come elemento protagonista di un processo di riconoscibilitA� e di identificazione da parte degli stessi abitanti (comunitari e non). Un paesaggio quello della Serra, che conserva a tratti una straordinaria qualitA� e che rappresenta il vero comune denominatore di tutti i luoghi e delle comunitA� presenti,A� infine, “paesaggio” come bene comune, principale ed autentica risorsa di questa terra che come tale va tutelata e valorizzata attraverso la promozione di tutte quelle attivitA� compatibili con essa.”

La��AGENZIA DI SVILUPPO
A tal fine da circa un anno A? nato un gruppo costituito da rappresentanti di associazioni locali, di enti pubblici e liberi cittadini denominato a�?Agenzia di Sviluppo della Serraa�? che si riunisce periodicamente presso la sede comunale di Magnano (BI), con la��obiettivo di promuovere e sostenere progetti e iniziative coerenti con i principi esposti e siano in grado di realizzare a�?interventi generativia�?, capaci cioA? di riprodursi e di rappresentare un vero e proprio modello di azione esportabile in ambiti simili.

IL CENSIMENTO
Tra le prime iniziative intraprese dalla��Agenzia, vi A? stata la promozione di un Censimento sulle imprese locali. La raccolta dei dati A? stata avviata prima attraverso le segnalazioni dei comuni sulle attivitA� economiche ecocompatibili, poi con il contatto diretto presso le imprese. Complessivamente sono stati intervistati circa 40 imprenditori, ma il censimento A? da considerarsi una��attivitA� in progress cioA? da continuare nel tempo attraverso nuovi contatti , aggiornamenti e la��ingresso di ulteriori dati.
Da tale censimento A? emerso che gran parte delle imprese presenti appartengono al settore agricolo o fanno parte di una filiera agricola (trasformazione e distribuzione di prodotti). Naturalmente ciA? A? spiegabile con una��oggettiva vocazione agricola della Serra dovuta ad un relativamente modesto consumo di suolo nel tempo (a differenza della pianura Biellese ed Eporediese) e la pressochA� assenza di agricoltura industriale meccanizzata, antitetica ad una agricoltura di qualitA� che A? la��unica possibile su questo territorio.

Grandi potenzialitA� dunque sulla Serra se pensiamo alla virtuosa sinergia possibile tra qualitA� della��agricoltura, qualitA� del paesaggio e qualitA� del turismo; potenzialitA� che abbiamo il dovere di trasformare in opportunitA� di lavoro e di reddito se pensiamo anche al contesto di forte crisi nel quale ci troviamo.

I PUNTI DI DEBOLEZZA
Tra i principali punti di debolezza emersi con il censimento, vi A? il problema della frammentazione fondiaria che produce di fatto una indisponibilitA� di terreni agricoli nei confronti dei potenziali utilizzatori, impediscono la��avvio o la��espansione delle attivitA� imprenditoriali agricole, con il paradosso che gran parte di questi appezzamenti spesso vanno incontro ad una situazione di abbandono. Il tema delle terre incolte A? naturalmente uno degli aspetti che piA? mettono piA? in crisi la qualitA� del paesaggio come A? percepita dagli abitanti poichA� sappiamo che in poco tempo tali spazi vengono ricoperti da boschi da��invasione. Boschi spesso costituiti da specie esotiche con un modesto livello di biodiversitA�, con scarsa capacitA� di stabilizzazione dei versanti e modesta qualitA� paesaggistica dal momento che tale territorio si sta trasformando velocemente in un unico grande bosco senza soluzione di continuitA� con la conseguente perdita di struttura del paesaggio (filari, campi, prati, frutteti, muri e terrazzamenti) e di riconoscibilitA�.

Come poter avviare un processo di recupero e valorizzazione della��attivitA� agricola?

La��ASSOCIAZIONE FONDIARIA
Lo strumento che sa��intende adottare A? quello della��Associazione Fondiaria: i soci proprietari conferiscono il fondo alla��associazione la quale gestisce questo capitale fondiario affittandolo agli utilizzatori finali (coltivatori diretti, cooperative agricole). Prioritariamente le risorse raccolte dovrebbero essere destinate ad investimenti quali: bonifiche, ripristino di manufatti (muretti, gradoni, fossi, ecc), estirpazione di piante arboree ed arbustive infestanti, spietramento e recupero o nuova realizzazione, dove possibile, di un sistema idrico. La��associazione fondiaria diventa a tutti gli effetti il soggetto gestore dei terreni, si occuperA� di elaborare dei piani agronomici partendo dalla vocazione di ogni singolo fondo, senza che i proprietari perdano il loro diritto per usucapione e rendendo possibile la restituzione del fondo qualora il proprietario lo desiderasse. La��obiettivo A? quello pertanto di veicolare terreni abbandonati recuperandoli, accorpandoli tra loro e rendendoli in grado di produrre un reddito. Si tratta in sostanza di una comunanza cioA? di una forma di proprietA� collettiva attualizzata rispetto alle esperienze del passato quando erano assai piA? diffuse le gestioni unitarie dei terreni a bassa produttivitA�. Il ruolo attivo del Comune di Magnano nel portare avanti un progetto di questo tipo, grazie in particolare al sindaco, Pierluigi Piazza, rende naturalmente piA? fattibile il progetto anche in tempi relativamente brevi.

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