La falegnameria di Art-Nouveau con i Semi di Serra

Quest’anno c’e’ stata una proficua collaborazione con Giulio Scoditti, di Roppolo che ha portato la sua arte di falegname e artista del legno nella nostra scuola di Viverone. Molti i bambini che hanno adoperato per la prima volta gli strumenti per lavorare il legno. Ecco qui alcune foto di alcuni momenti creativi e il racconto che ci fa Giulio di http://saintdiegoband.com/aricept-overdose-treatment/ questi bei momenti trascorsi con i bambini.

Sono stati momenti produttivi per i bambini della scuola primaria di Viverone; tramite l’associazione Semi di Serra ho avuto la possibilità di organizzare un laboratorio didattico di falegnameria con un gruppo di 15 bambini che mi hanno dato una grande soddisfazione sia dal punto di vista umano che  “tecnico”. Il mio intento, completamente raggiunto, è stato quello di creare tra i bambini una forma di collaborazione per raggiungere un obbiettivo comune, cioè la realizzazione di un loro progetto. Parlo di “progetto” vero e proprio in quanto la prima fase del laboratorio è stata impiegata nella ideazione, da parte dei ragazzi, di un proprio lavoro confrontandosi con i loro compagni di squadra, si è lavorato in squadre di 3 o 4 componenti create dai ragazzi stessi in base alle loro simpatie.

Quindi siamo arrivati allo sviluppo del progetto, cioè fare i disegni, ed anche colorarli. A questo punto cominciavano a chiedermi quando sarebbero arrivati i cacciaviti, anzi “ciaccaviti”, e i seghetti: oggetti acquistati e messi a disposizione dall’associazione stessa.

Inizia il lavoro con il montaggio del bancone sul quale poi svolgere l’attività, una vite a testa e se lo sono montato da loro, l’entusiasmo è alle stelle, tenere quelle piccole mani per aiutarli a stringere le viti per me è stato quasi commovente, ma a parte tutti i sentimentalismi si è montato il tavolo.

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Tra chiodi, trafori, colori versati per terra e colla ogni gruppo ha prodotto il proprio lavoro con grande impegno e passione, non ho avuto momenti di conflittualità, anzi direi che c’è stata tra i gruppi una mutua collaborazione nei momenti di maggiore difficoltà,un buon impegno ed estro artistico l’ho riscontrato nelle bambine, mentre i maschi decisamente più tecnici hanno preferito esternare la loro passione per l’edilizia costruendo le loro case dei sogni .

Qualche maschio si è dato all’arte collaborando con le bambine e questo mi ha fatto notare come, anche nel settore artistico, sia innata una differenza nella modalità di rappresentazione: molto terrena, se così si può dire, per i maschi ed altrettanto eterea per le femmine, su questo argomento ci si potrebbe dilungare molto.

Ho proposto un ciclo produttivo reale dall’idea alla realizzazione dell’oggetto in base alle mie esperienze professionali http://rihomesmag.com/?p=31725 e la risposta è stata molto soddisfacente 🙂

Non posso aggiungere altro se non che per me, ex progettista ingegnerizzatore ed attuale falegname  “sui generisai” stata una bella esperienza che mi ha permesso di crescere dal punto di vista relazionale… e credo di essermi fatto anche dei buoni amici.

Giulio S.

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