Sperare di vincere alle slot

di Redazione

Riprendiamo un’importante intervista che Valeria Breuker ha fatto per il numero 13 di Varieventuali a Carlo Zarmati, primario del Dipartimento delle Dipendenze della��ASL TO4.

GIOCO D’AZZARDO E CRIMINALITA� ORGANIZZATA

di Valeria Breuker

I dati nazionali non sono incoraggianti, il gioco da��azzardo A? ben radicato sul territorio nazionale. Le indagini giudiziarie e le notizie riportate nel Dossier di Libera a�?Azzardopolia�? mostrano numeri inquietanti. Emerge, infatti, che 49 clan si spartiscono il racket del gioco da��azzardo, dal Piemonte alla Sicilia con poche regioni immuni.
La��obiettivo A?, come sempre, il riciclaggio. Le famiglie mafiose interessate sono moltissime (i Casalesi, i Mallardo, gli Schiavone, i Santapaola e molti altri). Clan dislocati su tutto il territorio nazionale e che, come hanno rivelato alcune indagini, infiltrati anche nel gioco legale.
In Italia sono piA? di 800 mila le persone dipendenti dal gioco da��azzardo, quasi 2 milioni di giocatori sono a rischio (cfr. dossier Azzardopoli 2.0). Purtroppo i dati sul Gioco da��azzardo patologico (Gap) eporediese e le sue infiltrazioni mafiose non sono noti, ma il primario del Dipartimento delle Dipendenze della��ASL TO4, Carlo Zarmati illustra in modo chiaro attualmente la situazione generale del gioco da��azzardo a livello nazionale e locale: A�Oggi ci troviamo di fronte ad una crescita esponenziale del fenomeno del gioco da��azzardo in Italia. I dati registrano un incremento notevole del denaro giocato, da 14 miliardi di euro giocati nel 2000 a 85 miliardi di euro giocati nel 2012. Inoltre, la��Italia A? il terzo paese al mondo per denaro impiegato nel gioco da��azzardo, e il primo in Europa.
Sono dati preoccupanti che sono un segnale chiaro di un esteso disagio sociale. Per dare la dimensione basta guardare i dati: la��Italia spende 115 miliardi di euro per il servizio sanitario nazionale alla��anno, solo 30 in piA? rispetto agli 85 miliardi di euro spesi nel giocoA�
.
– Alla luce di ciA? che A? emerso a livello nazionale, quali sono le caratteristiche principali e gli effetti del gioco da��azzardo patologico (Gap) nella regione Piemonte e nel territorio
della��Asl To4?

Questa��anno in Piemonte sono stati spesi 5,8 miliardi di euro nel gioco da��azzardo. Torino A? la quarta cittA� italiana per numero di giocate. In Piemonte, negli ultimi anni, i pazienti effetti in forma grave da ludopatia sono aumentati. Nel 2002 vi erano 150 pazienti, dieci anni dopo, nel 2012, il numero dei pazienti A? aumentato di quasi otto volte raggiungendo 1.186 pazienti, mentre la��Asl To4 ha oggi 150 pazienti, che sono aumentati di quattro volte solo negli ultimi 3 anni. Un incremento notevole, legato al continuo aumento della��offerta del gioco. Un fenomeno ancora piA? grave, certamente, se si pensa che i pazienti che si rivolgono al servizio offerto dal Sert, sono una minoranza, spesso accompagnati o costretti dai familiari. Il servizio, perciA?, riesce a rivolgersi solo ad un numero ridotto della��utenza, spesso quando A? troppo tardi e la patologia A? giA� in una fase avanzata, una fase in cui A? sempre piA? difficile guarire. La crisi economica ha avuto un duplice effetto: da un lato ca��A? stato un incremento della domanda di gioco (dalle slot machine al gioco on line), dalla��altro la crisi ha indebolito la disponibilitA� di denaro dei giocatori. Il giocatore da��azzardo fa parte, per una quota intorno al 50%, delle fasce disagiate della popolazione, si trova di fronte a una sproporzione tra il denaro che investe nel gioco e le disponibilitA� finanziarie.
Il gioco diventa, cosA�, un circolo vizioso da cui A? molto difficile uscire. La precarietA� economica e sociale del giocatore patologico conduce facilmente verso il a�?magicoa�?, il a�?miracolisticoa�?. Il soggetto affetto da tale disturbo costruisce un nuovo mondo immagina-
rio, caratterizzato dalla��ossessivo bisogno di vincere e guadagnare denaro.

– Quali sono i rischi?
Uno dei rischi maggiori A? legato al sottile confine tra lecito e illecito. Molte indagini giudiziarie hanno smascherato i legami tra il gioco con il crimine organizzato. La persona comune corre il rischio effettivo della��usura, a causa delle condizioni difficili in cui si trova.
Esistono molte organizzazioni criminali che si avvicinano a sale giochi e locali che possiedono slot machine. Il giocatore dispone di pochi averi, spesso impegnati, dunque non piA? utilizzabili.
Egli A? disposto a tutto nella speranza di vincere, anche una somma di denaro contenuta.
In questa situazione A? facile attirare la��attenzione degli strozzini. Di solito, i soggetti coin-
volti sono in netta maggioranza uomini (5 o 6 volte di piA? rispetto alle donne) che si avvicinano al gioco in seguito a delusioni, come la perdita del lavoro o grande bisogno di denaro. Di conseguenza tali soggetti sono facili prede per la criminalitA�. Inoltre, attualmente ci sono diverse persone anziane che per sopperire alla noia della quotidianitA�, o in sostituzione del gioco delle carte, si sono avvicinate alla��azzardo anche perchA� il gioco A? entrato prepotentemente nei luoghi da loro abitualmente frequentati (bar che accoglievano gruppi di anziani per il gioco delle carte e ora offrono slot-machine). Questo fenomeno A? nuovo, ma A? allarmante perchA� spesso hanno una pensione minima e rischiano di perdere i propri averi in poco tempo.

– Secondo lei in che modo lo Stato dovrebbe contrastare il gioco da��azzardo e difendere i
suoi cittadini?

I governi e i partiti politici a partire dal 1996 considerano il gioco da��azzardo una fonte di entrata e non di uscita. Soprattutto negli ultimi anni il mercato si A? aperto alle slot machine e al gioco on-line, mettendo in primo piano la��introito derivante, senza considerare adeguatamente i rischi dei cittadini. Le istituzioni devono intervenire, non solo a livello clinico e preventivo, ma creando le condizioni per diminuire la��offerta di gioco. Lo Stato
guadagna dai giochi on-line lo 0,6% e il 3% dalle slot machine e dalle video lotterie, percentuali molto piA? basse rispetto al ricavato dei giochi tradizionali che arrivava al 50%. PerciA? alla��aumento del volume delle cifre giocate e alla pericolositA� della tipologia di gioco non corrisponde neppure un incremento delle entrate per lo Stato e infatti questa��anno ca��A? stata una riduzione (-2,9%) della��introito fiscale, pur in presenza di un incremento del volume di gioco di circa il 9%.

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